Una penisola ammantata dalla jungla, una natura a tratti selvaggia, maestosi siti maya, una cucina sfiziosa e un mare caraibico. Bienvenidos a Yucatán, Messico.
Un viaggio sognato in silenzio per lungo tempo, quasi nascosto anche a noi stessi per paura, ancora una volta, di non poter partire. Un viaggio meraviglioso, esattamente come ce lo eravamo immaginato, perfettamente a portata di famiglia e così bello da averci lasciato, ancora mesi dopo, una grande energia.
In questo post ho raggruppato tutte le info pratiche e i consigli per organizzare il vostro viaggio nella Penisola dello Yucatán, un angolo speciale di Messico.
Itinerario & Clima
18 giorni dall’11 al 29 agosto 2022, due adulti e due bimbi di 7 e 5 anni e mezzo.
Volo: Malpensa-Madrid-Cancun A/R con Air Europa
Agosto è estate piena, stagione di uragani, ma soprattutto patria incontrastata dell’umidità. Abbiamo sofferto un caldo incredibile praticamente ovunque, con sole cocente e sudore costante. Messico e Nuvole è una canzone azzeccata per questo periodo ma, a parte un pomeriggio di pioggia, siamo stati fortunati e prevalentemente abbiamo trovato bel tempo. Tutto questo significa bassa stagione, anche se onestamente a noi è sembrato molto affollato… non voglio pensare a come sia da dicembre a marzo.
Dove Dormire in Yucatán
Abbiamo prenotato tutte le sistemazioni da casa, prediligendo gli appartamenti quasi tutti trovati su Booking e Airbnb. L’offerta è ampia e per tutte le tasche. A Tulum ci hanno cancellato la casa un giorno prima e abbiamo comunque trovato un sacco di posti liberi, addirittura con sconti last minute del 30/40%, quindi consiglio, per i posti più turistici, di prenotare all’ultimo.
I costi sono bassi, parliamo di 50-70 euro a notte in casa o appartamento con piscina, mentre sulle isole come Cozumel e, soprattutto, Isla Mujeres i prezzi sono più alti e le sistemazioni più bruttine.
Come muoversi in Yucatán
Macchina a noleggio o Mezzi pubblici. Entrambe le soluzioni sono valide e comode, dipende molto dalle vostre esigenze e desideri. Noi, con due bimbi, non avevamo molta scelta e abbiamo noleggiato con Mex Rent a Car. Noleggio comodo, veloce, economico, almeno fino a quando siamo arrivati e ci hanno imposto un’assicurazione aggiuntiva obbligatoria perché in Quintana Roo (lo stato dello Yucatán che affaccia sul Mar dei Caraibi) a quanto pare devi avere un massimale più alto. Non siamo gli unici a cui è successo e riguarda tutte le compagnie di noleggio, quindi vi consiglio di non stipulare nessuna assicurazione da casa e pagare quella direttamente, altrimenti pagherete due volte.
In Messico i seggiolini per bambini sono obbligatori fino a 5 anni.
Cosa mangiare in Yucatán
Ovviamente la vera cucina messicana, quella autentica dei comedores locali. Non sarò certo io a dirvi cosa scegliere tra tacos, tortillas, nachos, quesadillas, meravigliose fajitas e tonnellate di guacamole freschissimo, ma di sicuro vi consiglio di andare nei posti locali per spendere molto meno e vivere un’atmosfera autentica in riva al mare o al bancone di un bar seduti su di un’altalena.
Mi raccomando provate i chioschetti di strada, super economici e deliziosi.
Sicurezza e Salute in Yucatán
Non scriverò un capitolo Covid perché spero non sarà più rilevante in futuro. Lo Yucatán è super tranquillo, molto occidentalizzato (troppo per certi aspetti), pieno di gente e con poca polizia in giro. L’atmosfera è rilassata e ben lontana dal Messico descritto in tante storie turistiche dell’orrore.
Questa parte del paese è anche molto pulita, con molti supermercati, prodotti di ogni tipo, farmacie e dottori che, purtroppo anche stavolta, abbiamo visitato. Non abbiamo mai avuto problemi con cibo, acqua, ghiaccio, insomma tutto perfetto anche per chi ha bimbi molto piccoli.
Moneta & Costi dello Yucatán
La valuta ufficiale è il Pesos Messicano, ma quasi ovunque potrete pagare in dollari. Fate attenzione perché in diversi posti non accettano carte di credito (anche in alcuni siti tipo Uxmal) e invece, dove l’accettano, vi chiederanno commissioni tra il 3 e il 5%. Anche il ritiro di contante al bancomat ha commissioni allucinanti, anche oltre il 7%, mentre se cambiate contanti nelle Casas de Cambio non avrete commissioni. Quindi il consiglio è di portarsi un sacco di soldi in contante.
I costi sono più bassi di quelli europei, ma non pensate di fare la bella vita dei tempi che furono. Una cena in quattro in un rustico comedor locale vi costerà tra i 25 e i 40 dollari, mentre al ristorante dai 60 euro in su. Un cocktail in spiaggia 8 dollari e un tacos in strada 2 dollari. Anche i supermercati non hanno prezzi stracciati, ma ovviamente si risparmia parecchio e si trova di tutto.
Cosa vedere in Yucatán
In 18 giorni abbiamo fatto otto tappe cercando di sfruttare al massimo la varietà di questa terra, miscelando natura, mare, siti maya, cenotes e tantissimi animali, vero highlight della vacanza.
Cancun
Siamo solo arrivati e partiti, un luogo non luogo deturpato da agghiaccianti palazzoni.
Isla de Cozumel
L’avevamo scelta perché la sua costa ovest è libera dal sargasso (vedi approfondimento alla fine) e ci è piaciuta moltissimo, nonostante sia anche meta di nave da crociere. Basta spostarsi un attimo e avrete la sua bellezza (quasi) tutta per voi.
Le spiagge sono stupende con un mare che di diritto entra nella mia personale top tre dopo Belize e Lampedusa. Colori fantastici, razze che nuotano a riva, procioni che ti fanno compagnia sulla sabbia e in tutta l’isola una natura tropicale fantastica.
Da non perdere assolutamente Punta Sur Eco Park, una riserva naturale poco visitata tra lagune e spiagge dove si avvistano coccodrilli, decine di iguane e uccelli e si arriva a dei tratti di mare remoto e selvaggio dove passare una giornata memorabile.
Tulum
Brutta, caotica, base perfetta per fare escursioni iper-turistiche, ma irrinunciabili. A partire dalle rovine Maya a picco sul mare, i quattro cenotes di Casa Tortuga e lo snorkeling con le tartarughe ad Akumal.
Piccola nota su Akumal. In giro su internet leggerete che lo snorkeling è gratis, ma da un paio di anni si paga circa 20 dollari a testa. L’esperienza di nuotare con le tartarughe merita, ma è veramente gremito di turisti.
Tulum è anche la base di partenza per l’escursione alla Biosfera di Sian Ka’an, una delle mie mete dei sogni, una sconfinata riserva naturale a metà tra mare e laguna dove vedere lamantini, coccodrilli, tartarughe, delfini e nuotare nella barriera corallina. Purtroppo, tra il costo, la distanza da percorrere e un po’ di maltempo non mi sento di consigliarla totalmente. O meglio, è molto bella, ma non come nel mio sogno!
Cobá
Piccolo sito Maya avvolto dalla jungla, si distingue dagli altri per le sue grandi dimensioni e soprattutto per la possibilità di visitarlo in bicicletta. Un’esperienza emozionante e divertente, sicuramente più interessante che le rovine stesse. Molto vicino a Tulum si può fare in giornata o, come abbiamo fatto noi, sulla via verso Chichen Itzá.
Chichen Itzá
Una delle sette meraviglie del mondo moderno, per noi il sito meno affascinante. Sarà che pioveva, ma soprattutto che c’erano miliardi di venditori ambulanti e milioni di turisti, il fascino è venuto un po’ a mancare.
Andate alla mattina alle 8 o dopo le 14.30 per trovare meno ressa ed evitare i tour.
Se vi è comodo come itinerario dormite a Pisté, paesino a due minuti di macchina che vi permette appunto di visitare il sito in orari meno affollati.
Cenote Ik Kil
A pochi chilometri da Chichen Itzá, c’è questo cenote che è la rappresentazione vivente delle immagini da cartolina. Semplicemente spettacolare, assicuratevi di arrivare alle 9 quando apre e, come noi, sarete i primi. La sensazione di avere quella meraviglia della natura tutta per noi, anche se per pochi minuti, è stata una delle più belle del viaggio. Alle 10 quando siamo usciti era già pienissimo.
Cenote Yokdzonot
Guidate altri 20 minuti verso nord e arriverete in questo cenote gestito dalla comunità locale, per nulla turistico e veramente mozzafiato. Qui godetevi il silenzio, qualche tuffo dalla banchina e il ristorante nascosto tra la jungla, veramente ottimo.
Abbiamo visitato anche altri cenote, ma questi due sono veramente di un livello superiore. Il mio consiglio è di studiare un po’ la zona e farsi ispirare. Ogni cenote ha una sua storia, una sua bellezza e un suo motivo per essere visitato. A volte sarete fortunati, altre meno.
Mérida
Grandi aspettative e grande delusione. Una città gigante con un centro storico che, a parte la solita piazza coloniale, non riserva emozioni. Ottimo per visitare alcuni siti meno conosciuti.
Uxmal
Il sito Maya più bello che abbiamo visto, molto raccolto ma con palazzi e templi perfettamente conservati e pochissimi turisti. A circa un’oretta da Mérida, all’interno del sito c’è un cenote molto promettente, ma diluviava e quindi l’abbiamo saltato.
Rio Lagartos
La sorpresa del viaggio. Un villaggio sonnecchiante lambito dal Golfo del Messico con una placida atmosfera che invita al relax dal primo istante. Da qui abbiamo fatto l’escursione in barca nella Riserva omonima tra mangrovie, coccodrilli, fenicotteri e bagni di argilla. Un luogo tranquillo e poco turistico dove dimenticarsi di tutto per un paio di giorni. Pesce fresco, prezzi bassissimi e un tramonto da cartolina.
Ek Balam
Piccolo, caro e poco turistico, Ek Balam è l’unico sito maya di questa parte della penisola dello Yucatán dove ancora si può salire in cima alle piramidi. Questo è il vero e unico motivo per venire qui e, per noi, è stato più che sufficiente per fare una breve tappa.
Valladolid
Versione mignon, anzi pequena di Mérida. Economica e logisticamente perfetta per esplorare la zona centrale della penisola.
Isla Mujeres
Un tempo perla del Caribe, oggi un’isola affollata di escursionisti giornalieri, conserva ancora una bella atmosfera e un mare spettacolare. L’abbiamo scelta perché eravamo sicuri che qui non ci fosse il sargasso e, come ultima tappa del viaggio, è stata perfetta.
Per pigrizia non abbiamo girato, ma siamo rimasti a Playa Norte, la più famosa e meravigliosa di tutte. Consiglio per gli amanti di snorkeling. Evitate i tour e andate fino in fondo al lato nord della spiaggia vicino al pontile, qui troverete uno spettacolo di vita marina in 80 centimetri di profondità. Abbiamo visto calamari, barracuda, razze e migliaia di pesci tropicali.
Sargasso
Una piaga che dal 2017 affligge con puntualità le coste del Messico e non solo, è un’alga tossica e maleodorante che arriva dall’oceano e si accumula nella spiaggia e nei primi metri di mare di tutte le spiagge esposte a est. Le conseguenze sono sia turistico/economico che ambientali e la causa, con ogni probabilità, è l’inquinamento e il surriscaldamento delle acque. Prevalente in estate, lo si trova tutto l’anno e va a ondate.
Le zone quasi sempre senza sargasso sono appunto Cozumel, Isla Mujeres e Holbox, anche se su quest’ultima ho sentito pareri contrastanti (per questo l’avevamo scartata) non tanto sulla bellezza indiscussa, ma sulla presenza di sargasso. Io mi ero iscritto ad un gruppo Facebook che monitorava tutte le spiagge dello Yucatán per capire le zone migliori.
Conclusioni
Un viaggio bellissimo per mille motivi, in particolare perché ci ha permesso di esplorare una terra ricca di cultura, cucina, natura e mare. Proprio questa diversità nell’itinerario è stata l’elemento vincente.