Ho scoperto che mi piace la Valle d’Aosta. Natura prorompente, montagne verdi, bianche e maestose, vallate costellate da simpatiche mucche, una cucina ipercalorica e ipergustosa, perfetta in ogni stagione e con abitanti che parlano “strano”, ma simpatici e cordiali. E allora abbiamo deciso di fare un altro weekend in questa piccola regione e questa volta di andare alla scoperta del suo patrimonio storico-culturale facendo incetta di castelli, manieri e dimore storiche. 

Ovviamente non abbiamo rinunciato alla buona tavola e all’immersione totale nel relax, che per noi milanesi stressati (d’adozione ci tengo a sottolinearlo!), significa vedere un po’ di verde, qualche pianta e uno squarcio di cielo blu.

Se avete voglia di tutto questo o di qualcosa di simile, continuate a leggere e prendete appunti.

La nostra base è stata il borgo di Bard, un minuscolo agglomerato di vecchie case in pietra che si sviluppano su un’unica strada all’ombra del maestoso forte. Il paesino è delizioso, perfettamente conservato, rilassante e ideale per chi non vuole fare nulla se non riposarsi.

Da qui la salita al forte è a due passi, letteralmente. A piedi o con gli ascensori gratuiti si arriva alla cima della montagna da cui si gode una bella vista e ci si immagina come doveva essere avvistare da lassù gli invasori pronti all’assedio. Il forte è fantastico all’esterno, imponente ed impressionante, mentre il suo interno è stato convertito in spazio espositivo dove trovano posto mostre, percorsi multimediali e musei.

Se come me siete più interessati ai castelli vecchia maniera che alla cultura museale, a mezz’oretta di auto da Bard si trova lo splendido Castello di Fenis che prende il nome dall’omonima cittadina su cui sorge. Conservato come un gioiellino è il classico castello a forma di castello che fa impazzire i piccoli e conquista anche i grandi. Di dimensioni contenute, si visita in meno di un’ora con una visita guidata compresa nel prezzo, ottima soluzione anche per chi si annoia facilmente!

Abbandoniamo per un attimo storia, cultura e castelli e percorriamo i due rapidi chilometri che separano Fenis da Nus dove sorge la Maison Rosset un agriturismo che definirei pantagruelico in onore del pranzo che abbiamo gustato. Ambiente di montagna rustico e curato, tutti prodotti a km zero – al massimo arrivano dalla vallata vicina – e poco spazio per i convenevoli. Ci si siede e subito si viene investiti da sapori e gusti spettacolari, con una cameriera un po’ teutonica che non smette di servire bontà. C’è solo un menu fisso e vi consiglio di prendervela con calma o non arriverete in fondo. Da non perdere.

Il giorno successivo l’imbarazzo della scelta è grande. Ci sono troppi castelli. Spinti da qualche consiglio locale e dalla voglia di montagna ci inerpichiamo per un’oretta scarsa tra i tornanti che portano a Gressoney un paesino veramente carino, solitamente scelto da chi vuole sciare, ma ideale per una rapida passeggiata tra le ultime nevi e per una visita al Castello Savoia, residenza prediletta dalla regina Margherita. 

L’ambiente di montagna, i pini innevati, il silenzio e la neve che “sfruffola” pigramente ci aiutano a lasciare stress e preoccupazioni a fondo valle e ci gustiamo la visita al castello che assomiglia lontanamente a quello di Neuschwanstein e che, come tutti i castelli del mondo, è più bello fuori che dentro.

Dopo un pranzo informale ai bordi del lago di Gressoney, terminiamo la nostra scorpacciata di castelli e ci dirigiamo verso casa, non senza una doverosa sosta per comprare fontina e formaggi tipici valdostani. Abbiamo aggiunto anche due Pretzel perché, piccola curiosità, Gressoney fa parte della comunità Walser, popolazione di origine germanica che vive nella zona del Monte Rosa.

Se siete fan sfegatati di roccaforti e manieri medievali, non temete la Valle d’Aosta ha in serbo per voi molti altri castelli, non vi deluderà!