Dopo giorni, settimane, mesi di grandi parole, attese, domande e dubbi che sfrecciavano nei social network tra travel blogger smaniosi, ecco che finalmente arriva il giorno del tanto atteso TBDI a Rimini. Il TBDI è, per farla semplice, l´evoluzione della fiera del turismo di Rimini – il TTG – o meglio ne è la sua integrazione digitale e la sua propensione futura, probabilmente.
In questa seconda edizione del TBDI il programma raccontava di un ricco calendario di conferenze con relatori di spicco del mondo travel e non, e di un temutissimo e gettonatissimo speed date dal nome un po’ canino – nel senso che mi ricorda la campagna Adotta un cucciolo – di Meet your Blogger in cui enti del turismo, agenzie viaggi e in generale operatori del settore avevano la possibilità di sedersi e parlare a quattrocchi con i blogger e viceversa.
A corollario di questi due piatti forti istituzionali, le altre due vere attrattive della fiera erano quella di conoscere altri blogger facendo network o semplicemente rivedendo vecchie facce amiche e quella di girare liberamente per gli stand del TTG e cercare di accaparrarsi più contatti, agganci e promesse di lavori futuri possibile, al di là del momento clou del Meet your Blogger.
Qui di seguito vorrei analizzare con un personalissimo punto di vista e con tutta la mia inesperienza in fatto di blogging, fiere e network i momenti salienti di questa manifestazione a cui ho partecipato con un misto di curiosità, senso di inadeguatezza e sano entusiasmo.
Le conferenze
Difficile valutare una conferenza, che poi sono discorsi più o meno sponsorizzati che durano 45 minuti e che cercano spesso di tirare l’acqua al proprio mulino. Infatti, anche quando ci sono liberi pensatori, personalità del settore e chiacchieroni indipendenti è veramente faticoso trarre qualcosa di utile, qualcosa di nuovo che poi possa essere fonte di ispirazione o aiuto concreto. Non solo al TBDI, ma a tutte le conferenze a cui ho partecipato per lavoro (marketing, vendite, social media, advertising etc.) ho sempre faticato, lottando tra il sonno, la noia e la frustrazione. Non credo sia colpa degli organizzatori o dei relatori e capisco la sua ragion d´essere, ma penso che questo approccio accademico in stile lezione universitaria non funzioni, quasi mai.
Gli Stand e chi c´era dentro
La parte più divertente e imbarazzante.
Gli stand sono proprio come ve li immaginate, una fiera del turismo in tutto e per tutto dove però ci sono solo addetti ai lavori quindi la gente e lì per fare affari e business non per dare volantini a turisti sconnessi che collezionano dépliant dell´Islanda in 4×4 assieme a viaggi in crociera e ciclo-itinerari.
Andare “stand by stand” esordendo con una frase ad effetto (non si sa quale) tipo “Ciao, sono un blogger” e poi improvvisare è stato inizialmente imbarazzante ed esilarante, ma poi man mano le tattiche si sono affinate e le parole sono arrivate più facilmente e le cose sono andate…andate.
La cosa interessante che ho riscontrato è che una buona fetta degli operatori vede i blogger come un´entità aliena nel migliore dei casi. A parte esempi di illuminismo digitale come la Regione Marche (quelli che mi hanno colpito maggiormente) la Toscana, il Friuli, Mauritius, Australia e altri, ci sono state addirittura persone che hanno risposto “Cos´ è un blog?” E non parlo di una! Diffidenza, a volte scontrosità, ma anche molti sorrisi e per fortuna persone disposte a conoscere una nuova realtà e a capire cosa poter fare insieme per promuovere un prodotto o una destinazione in un´epoca dove ormai – non lo dico perché sono di parte – il web è imprescindibile.
Il Meet your Blogger
Non entro nelle polemiche che hanno colorato e colorito le pagine digitali per giorni con la distinzione tra Top blogger e Sfiga Blogger (come li ha definiti qualcuno facendomi gran ridere), con il caos di fissare appuntamenti in anticipo etc.. Ritengo questo speed date uno strumento utile per noi blogger per proporre le nostre idee, raccontare progetti e se stessi a enti del turismo e operatori che, se sono lì, almeno dimostrano interesse e voglia di collaborare.
Poi, per come sono fatto io, questo sistema mi mette un po’ in soggezione, a disagio soprattutto nel momento in cui il tutto diventa un po’ selvaggio e la gente si piazza alle tue spalle pronta a prenderti il posto non appena avrai finito (e finirai presto perché ti mettono un´ansia!) Ma questo è un problema mio e non cambia il valore di questa attività. (La foto è puramente esplicativa, i poveri ragazzi in piedi non c'entrano nulla con il mio commento, sono lì per caso!)
Il networking
Incontrare persone in carne e ossa che hai visto solo in una piccola foto del profilo twitter e con cui hai interagito digitalmente per mesi è una bella sensazione. Rivedere amici e conoscenti e scambiare quattro chiacchiere, due consigli e tre dubbi aiuta molto il morale, le idee e rafforza la passione. Conoscere sconosciuti interessanti e magari più esperti di te è un ottimo modo per crearsi una rete di contatti e di risorse da utilizzare nella costruzione del proprio piccolo grande mondo.
Se posso fare un appunto, diversamente da altre occasioni, qui ho visto meno interazione tra i blogger, meno voglia di conoscere gente nuova e più desiderio di stare tra chi si conosceva già. Ho visto molta competizione sana e non, ho notato invidie e polemiche che sono naturali, ma non salutari.
Io credo che il nostro mondo sia nuovo, sconosciuto e, a torto, scarsamente considerato. Sta a noi farlo crescere e dargli autorità e solidità e questo si riesce a fare meglio se si instaura un clima di collaborazione, scambio e fiducia. E poi i più bravi e fortunati andranno avanti come giusto che sia e come sempre succede!
Fra io quoto in pieno le tue parole e lo sai perchè io ero lì con te, con voi. Oltre a tutte le cose utili che un'esperienza del genere può regalarti (in positivo e in negativo, non sono di certo fra i più fighi… figuriamoci fra i fortunati) la cosa bella è che mi sono fatta un mucchio di risate e ho avuto l'opportunità di valutare meglio le persone con cui vado a braccetto pur essendo in un contesto del tutto normale e, come dici tu, competitivo. Non in un fighissimo blog tour dove lo sfondo la fa da padrone. Persone, con pregi e difetti… umane!
Infatti Ste, teniamoci strette le risate che non sono per niente scontate !!
Bella analisi, mi è piaciuta molto la parte sulle conferenze. Anche io in alcuni casi ho faticato a capire in cosa mi potessero arricchire.
Mi hai fatto riflettere, in effetti, sul fatto di stare più con chi si conosceva piuttosto che trovare nuovi contatti. Credo che la serata finale sia stata quella che ha dato più opportunità di conoscere nuove persone…e anche i viaggi in bus! Purtroppo in fiera i tempi non permettevano molta integrazione.
Saluti da una Sfiga Blogger! ;)
Grazie Polly! Io alla serata finale non c’era e in effetti da FB ho visto che li si interagiva di più, forse grazie anche ai litri di alcool? :-D
Arrivo in ritardo…. ma arrivo!
Partiamo dall'inizio: "Meet your blogger" = Adotta un cucciolo? Ma certo, un cucciolo di cuore, no? :D
A parte questo piccolo stupido appunto che ricorda la Giordania (sigh), in molti punti mi trovi molto molto d'accordo con te.
Per quanto riguarda i relatori, beh, l'abbiamo detto, gran parte degli speech a cui ho assistito non mi son serviti proprio a nulla. Noia, sbadigli, perplessità.
Per quanto riguarda gli stand idem, tant'è che mi sono ridotta ad avvicinarmi solo agli stand con cui avevo già fissato appuntamenti.
Per quanto riguarda il networking anche. Lamentele, dispiaceri, invidie sane e non.
Io però ho visto del buono in tutto questo, come si è anche capito dal mio post. Ho potuto tirare le somme, confrontarmi e ricredermi positivamente su qualcuno, ricredermi – ahimè – negativamente su altri… e ho ricevuto alcune conferme. E tra queste lo sai, ci siete anche voi cuori.
Ecco, per me il TBDI è servito a questo. Francamente sono stanca delle polemiche e ho per questo deciso di cambiare un po' il mio modo di agire e interagire con gli altri, di non essere più in prima linea sui social. A volte è meglio mantenere un "low profile" per star bene e non essere influenzati dalle energie negative che purtroppo circolano e sono pronte a beccarti in pieno. Forse avevo proprio bisogno del TBDI per capire questo.
Un abbraccio Fra. Bel post! :)
Wow Manu, che commento professional!
Brava! Sei giovane, ma molto saggia!
Mi piace proprio andare a leggere tutti questi post che parlano di TBDI per capire come lo avete vissuto…
Mi sarebbe piaciuto esserci ma non ce l'ho fatta :)
Tra l'altro mentre leggevo la parte che ti ha messo in soggezione ho pensato "Ecco.. chissà come mi sarei sentita impedita io!!"
Ciao Elisa, ben tornata!
Ma guarda, all’inizio ti senti sicuramenet impedito e poi ci fai un po’ l’abitudine, ma non sei mai proprio tranquillo, almeno io!
Magari l’anno prossimo faccio prima un corso di tecniche di vendita di se stessi :-D