Perchè Snapchat ha un suo perchè

Snapcode

Quando ero piccolo e in famiglia si assaggiavano cibi o si provava qualcosa, ogni tanto mio babbo se ne usciva con: “Non è male, ha un suo because”. Non so perché lo dicesse in inglese e non in romagnolo, idioma con cui aveva sicuramente maggiore dimestichezza, comunque. Questa frase riassumeva un concetto che era qualcosa tipo: “Non riesco a capire bene se mi piace, però un po’ mi piace e in generale c’è qualcosa di interessante”.

Ecco, questo per me è Snapchat.

Da qualche mese sulla cresta dell’onda anche in Italia, sempre più persone si avvicinano al social network del 2016 con un misto di curiosità, scetticismo, paura e inadeguatezza. Anche il mondo del travel e del travel blogging si sta gettando a capofitto tra video che scompaiono e filtri ignoranti perché il fantasmino birichino è, in realtà, molto più che un social per arrapati teenager americani.

In questo post non voglio analizzare la potenza e l’utilità di Snapchat per un travel blogger, innanzitutto perché non l’ho ancora capito fino in fondo e, in seconda battuta, perché non credo di averne le competenze.

Quello che voglio fare è stilare un elenco del perché – blogger o meno – il social network giallo sta spopolando, ovviamente secondo me.

Originalità

Snapchat è nuovo, ma non in senso temporale quanto a livello di contenuti. E’ vero, ogni giorno spuntano nuovi social come piccoli funghi porcini, ma siamo onesti, i micro video che si cancellano sono spiazzanti, anche solo a dirlo. Persino i più acerrimi detrattori ne parlano e, sotto sotto, sono incuriositi da questo social che ha regole così diverse e insolite.

SnapFra

 

Più vincoli, più divertimento

Nonostante sia oggettivamente complicato da utilizzare, almeno all’inizio e almeno per noi Generazione X e non Y o Z, le funzionalità di Snapchat sono potenti. Contenuti temporizzati, filtri assurdi, possibilità di personalizzare fortemente le proprie creazioni, limiti di visualizzazione e nessuna sindrome dell’invidia del pene perché non ci sono follower, classifiche o esternazioni comuni della propria influenza.

Diretto e Immediato

Tutti i social sono veloci, real time e altre stronzate simili, ma è solo con Snapchat che ti sembra veramente di pensare/fare una cosa e postarla adesso. Anche le interazioni con gli altri sono concise e immediate. Se ho due secondi e voglio condividere qualcosa, sicuramente userò la magia del fantasmino! Difficile da spiegare, ma è una bella sensazione.

L’idiota che è in ognuno di noi

A prescindere da come lo si usa, Snapchat ha il grande potere di tirare fuori l’idiota che è dentro a tutti noi. Io per primo, ma anche tanti rispettabili personaggi di mia conoscenza tra cui travel blogger che stimo, riescono a postare immagini agghiaccianti e imbarazzanti di loro stessi vestiti da esploratori, diavoli o semplicemente deformando le loro adorabili faccine. Senza parlare di sticker che definire di cattivo gusto è un complimento e la possibilità di disegnare con le nostre tremebonde falangi schizzi arcaici a casaccio.

Snapchat

 

Ecco, tutto questo poco tempo fa sarebbe stato un sacrilegio, con Snapchat non dico che è figo, ma strappa un sorriso. O per lo meno nessuno ti addita come l’imbecille del giorno!

Io sono così

L’altro grande merito che questa app ha avuto è quello di togliere maschere, trucchi e artifici e mostrare le persone per quello che sono. In un contesto di immediatezza, brevità e hic et nunc, non c’è spazio per i contenuti filtrati, aggiustati e rifatti 100 volte. O forse ci sarebbe, ma sarebbe fuori luogo.

Snapchat

 

Le persone hanno capito lo spirito e si raccontano molto personalmente e a viso aperto.

Donne senza trucco alle 7 di mattina, capelli spettinati e occhiaie di stanchezza, rutto libero e cazzeggio selvaggio, stupidate e bambinate di ultra 30enni. Però, tutto è autentico. E in un momento in cui chi va al parco cittadino si definisce travel blogger, chi apre una scatoletta di tonno con una mano invece è un foodie e chi si veste alla mattina con qualche vestito firmato è certamente un fashion influencer, allora io dico: "Benvenuta realtà acqua e sapone".

La cosa ancor più bella – e qui entro nel travel – è che ci sono persone che hanno sposato la filosofia di Snapchat e riescono a raccontare un luogo in maniera divertente e innovativa. Magari non completa, esaustiva e dettagliata, ma per quello c’è tanto altro.

Da questo articolo sembra che io sia un fan sfegatato e frenetico utilizzatore di questa realtà usa e getta, invece no. O meglio, lo uso quando posso, quando mi sento in vena e quando non mi vergogno troppo a filtrare la mia faccia da culo, ma ne comprendo e ne ammiro il potenziale.

Poi, come diceva qualcuno: “Chi vivrà vedrà”, ma solo per 24 ore ovvio!

Dimenticavo!! Se non riuscite a resistere e volete vedere il mio lato più real aggiungete tripiteasy. (senza punto, quello era per finire la frase!)

 



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