Non ricordo dove e come ho sentito per la prima volta la parola Blog Tour, forse quando, dopo un anno che avevo iniziato a scrivere questo blog mi sono aperto un profilo Twitter – fulmineo vero? – e ho scoperto che c’era un mondo chiamato Travel Blogging.
La prima cosa che ho pensato è stata: “Ma quanti blog di viaggio ci sono?” e la seconda: “Forse non sono stato così originale”. Ho cominciato a farmi incuriosire dai nomi dei blog, alcuni veramente originali e indicativi della propria essenza, altri meno. Poi mentre ero lì che leggevo “Travel qui” e “Viaggio là” ho intravisto l’espressione Blog Tour.
Come forse tanti alle prime armi, ho banalmente detto “Anvedi questi che viaggiano gratis”. Anvedi non l’ho detto perché non sono romano, però il concetto a metà tra stupore e invidia era quello. Devo ammettere che per un bel po’ di tempo, mentre affinavo la mia opinione e approfondivo la tematica, questo Giro di Blog ha avuto un discreto fascino su di me.
Continuo a scrivere e a fare il mio piccolo, umile, sporco lavoro di blogger e dentro di me sento sempre, leggermente dormiente, ma viva la voglia di partire anch’io come fanno Loro e capire com’è fare questo tipo di viaggi. Poi mentre avevo tanto tempo libero e altri problemi, gli amici di NonSoloTuristi mi invitano al mio primo Blog Tour e poi incredibile, incredibilorum al secondo.
Queste due esperienze mi aprono gli occhi, mi coinvolgono, mi riempiono di domande e mi permettono di scrivere due post best seller che vi ho linkato sopra.
Con i mesi le proposte aumentano, addirittura ne arrivano anche un paio direttamente a me. WOW qualcuno è interessato a Trip it Easy. Per motivi di lavoro le ho rifiutate, tutte. A malincuore, a volte dispiacendomi veramente.
Ma come mai tutte queste proposte di Blog Tour? Se arrivano anche all’ultimo degli ultimi come me forse sta succedendo qualcosa!?
Si, sta succedendo che organizzare, fare, partecipare ad un BT è super hype come direbbero in America.
Gli operatori turistici hanno capito la potenza e la potenzialità dei blogger, il pensionamento dei giornalisti e la forza smisurata del web. Bene, sono d’accordo. Non tanto e non solo da blogger, ma da persona che lavora nel marketing da un po' di tempo.
Ora però mi sorge un dubbio: non si sta creando un po’ di confusione?
#discoverX #visitY #beautifulZ hashtag imbizzarriti tempestano la mia bacheca di Twitter, foto spesso duplicate mi decantano quanto sia bello un posto e sempre di più moltissimi mi aggiornano giorni prima che stanno per partire. Sto per partire, parto, sono partito, sono qui, sto per tornare, sto tornando, torno, sono tornato.
Oddio, chi sei? E dove sei andato?
Ogni tanto mi impegno e cerco di seguire blogger che mi piacciono o destinazioni che mi interessano, ma non è facile e io sono un “addetto ai lavori”.
Come fa l’utente, il nostro target, quel povero diavolo che poi deve comprare il prodotto Vacanza, come fa a starci dietro. A noi e a tutto.
Forse lui, l’utente, non ha i miei problemi di confusione. Forse usa gli hashtag, forse cerca, trova e segue solo quello che veramente gli interessa o forse si fa stupire dalle foto più spettacolari e dai post più intriganti.
Onestamente non lo so.
La mia non è polemica, ma domanda. Quello che vedo mi piace, ne vedo il potenziale, ma mi sembra manchi un pezzo. Una promozione più organica, un tanto anelato “less is more”, dei progetti a 360° fatti non solo di BT, ma anche di altro. Sicuramente ce ne sono, ma ancora pochi e sporadici.
Forse la verità è che tutto questo è in fase di start up, si crea e si modifica mentre succede, poca storia e molte aspettative. Forse mi conviene continuare a farmi domande perché tengono sveglio, vigile e creativo nel frattempo le cose succederanno, un po’ anche grazie a noi e alla fine vedremo cosa ne sarà di questi mirabolanti, accattivanti, tanti blog tour.
Riflessioni buone e giuste le tue, caro Fra!
Anche per me talvolta è difficile seguire tutti gli #, i blogger, le destinazioni.
Il fatto è che noi, addetti ai lavori, abbiamo una immensa community di gente simile a noi.
Coloro che invece ci seguono per prendere spunti e informazioni sono magari sì attratti da foto e #, ma poi vanno a cercare contenuti e testi più "statici", che possono leggere, consultare magari anche stampare in previsione del prossimo viaggio.
A mio parere deve esserci una cosa e anche l'altra. Non basta sollevare un polverone con # e fotografie e poi non parlarne più. Purtroppo invece talvolta succede quello. Mettiamoci anche un po' di arrosto tra un fumo e l'altro ;)
Brava Polly, mettiamoci un po’ di arrosto che è sempre buono :-P
Il punto che mi è piaciuto di più è quando decanti la MORTE dei giornalisti, ho versato una lacrima visto che so bene che hai ragione…
Ma appena ripresa, ammetto che mi piace leggere finalmente un parere sui blog tour che non li demonizza, ma al contempo li valuta con qualche dubbio. Concordo! #hashtag a parte, intendo, non ho ancora opinioni chiare visto che io li uso (ancora) come semplice elemento di "titolazione" o commento! ;)
Ciao Simona,
non li demonizzo perchè secondo me hanno un valore, ma c’è il forte rischio di sovraffolamento. Sugli hashtag: a me piacciono, ma il mio discorso era legato alla proliferazione esagerata dei BT e di conseguenza degli #.
Grazie per la visita!
A presto