Da zaino in spalla a bimbi in spalla – Nuovi viaggi, stesso spirito

Africa, Israele

 

C’era una volta un giovane sbarbato che viaggiava il mondo da solo con il suo zaino in spalla. Adesso c’è un babbo che viaggia più dietro l’angolo con il fiatone, mille borse e due bimbi in spalla.

Questo post è ispirato ad un bellissimo articolo di Serena di Mercoledì tutta la settimana che parla di come il viaggio e il viaggiatore cambiano in base all’età e alla condizione di genitore. Lei prende in considerazione tre momenti ben distinti e diversi ovvero i 18, i 28 e l’essere mamma e paragona i vari aspetti del viaggio nei tre periodi con una bella dose di ironia quanto mai veritiera.

Per la mia storia e i miei viaggi, io ho deciso di mettere a confronto due momenti: oggi e 10 anni fa. Anche 12/13 a dire il vero, ma 10 mi faceva sentire meno anziano.

In soldoni, il periodo in cui ero single, lavoratore, indipendente e desideroso di scoprire il mondo – di solito i posti più putridi che ritenevo interessanti – e l’oggi. Un periodo in cui devo triangolare la mai sopita voglia di viaggiare, le esigenze di due bimbi mignon e la stanchezza di un babbo e una mamma sfatti e distrutti da un normale Lunedi sera di scleri fanciulleschi.


Il primo viaggio vero – Cambogia vs. Slovenia

Il primo viaggio, come il primo amore, non si scorda mai. E non parlo di primati cronologici, ma di prime volte speciali.

La prima volta che sono partito da solo avevo 25 anni e sono andato nella magica terra Khmer. Senza itinerario, senza esperienza, pieno di dubbi e carico di ansie ero io, il mio sacco letto madido di sudore, moto taxi da infarto e la mia incapacità di contrattare. Romantico e Ridicolo.

Siem Reap, Cambogia

 

Il primo viaggio da padre è stato un on the road verso est con una macchina piena, un pensiero felice e mille punti interrogativi. Appartamenti prenotati, chilometri e distanze controllate 20 volte su Google Maps, spiagge scovate e approvate da community di viaggiatori e cento foto ai primi passi incerti della Sofia.

Bled, Slovenia

 

Dolce dormire – India vs. Croazia

Per qualche arcano motivo nei miei primi viaggi cercavo sempre di dormire e mangiare nei posti più economici alla ricerca di quel quid local che non necessariamente albergava nelle peggiori stamberghe del sud est asiatico. Il mio motto era: “La camera più economica, ma con bagno privato.” Grazie a questa mia discutibile filosofia di viaggio mi sono ritrovato in varie topaie spendendo soli 3 euro a notte, ma nulla a confronto di una stanza a Mysore in India, così putrida che ho dormito vestito con scarpe e k-way.

India

 

Stanco di vivere nel lurido, già da qualche anno avevo cominciato ad alzare il mio budget per dormire, ma oggi, con una figlia piccola e uno appena nato, accomodation is everything come direbbe il Dogui. Ci serve l’appartamento. Che sia grande, che abbia una cucina fornita e che sia vicino al centro o al mare o ad altro luogo ameno. Con un minimo di matematica si capisce che dai 3 euro asiatici siamo facilmente passati a numeri a tre cifre, soprattutto ad Agosto sull’isola di Rab con tanto di terrazzo. Perché una volta che vado via devo stare comodo cribbio!

Rab, Croazia

 

I weekend europei – Pamplona vs. Valencia

Nel primo decennio del nuovo millennio, i weekend europei erano una piccola fuga, rapida e a mille all’ora per vedere tutto in un niente. Oppure erano micro-viaggi mirati a vivere un’esperienza, un festival, un evento. Come quello a Pamplona dove sono andato per la festa di San Fermin. Si, esatto ho fatto la cazzata di correre con i tori. Dormivo nel sottoscala di un punk, mangiavo tortilla e sangria e giravo vestito di bianco e rosso come un pizzaiolo. Che brividi, che emozioni!

San Fermin, Pamplona

 

Il nostro primo weekend familiare innanzitutto era lungo, perché venerdì-domenica è un lasso temporale improbo per spostarsi con prole. Poi è stato pianificato in una città piccola, con poche cose da vedere e della quale non ce ne importava granché. Era più un test, una prova per scoprire cosa sarebbe successo, non volevamo andare in un posto con l’ansia di vedere cose per poi rimanere a bocca asciutta. E Valencia, carina e raccolta, ha fatto al caso nostro. Appartamento in centro, super paella con amici e una birra in spiaggia sotto il caldo sole di Gennaio sono stati i semplici momenti più apprezzati. Meno brividi lo ammetto.

Valencia, Spagna

 

La fatica – Costarica vs. Parco agricolo sud di Milano

In viaggio ho sempre amato fare le cosiddette sbatte. Giornate epiche di fatica e sudore per arrivare in posti magici, incredibili, imperdibili. Senza andare troppo indietro nel tempo, un anno prima dell’arrivo della Sofi eravamo in Costarica dove abbiamo fatto un trekking nella jungla di 20km tra fiumi pieni di coccodrilli da guadare e squali a pochi metri dalla riva. Caldo tropicale, un equipaggiamento assolutamente inadeguato e tutto il necessario per bere e mangiare per due giorni sperduti nel parco nazionale del Corcovado sulle nostre spalle. Un’esperienza fantastica, una fatica importante e anche un po’ di paura.

Osa, Costarica

 

Pochi giorni fa invece siamo stati in una cascina alle porte di Milano. Prima un laboratorio nel bosco e poi un pranzo di tre ore per tre portate. Una giornata a rincorrere la Sofia, evitare che si suicidasse sulle scale, bloccarla prima che si lanciasse nel vuoto con il triciclo, asciugare il vomito di Andrea, cambiare varie cacche e cercare di mangiare un tortello senza dove urlare: “Sofiaaa vieni qui”. Ecco, oggi le cosiddette sbatte sono queste, ma il motivo per cui si fanno è lo stesso: vivere qualcosa di bello.

Cascina Riazzolo, Milano

 

Le avventure – Guatemala vs. Val di Mello

Sono anche sempre stato un tipo mediamente avventuroso, come quella volta che abbiamo dormito ai margini del parco Tikal e abbiamo corrotto un custode per farci entrare di notte e così poter vedere l’alba dalla cima del tempio più alto. Peccato che lui ci ha lasciato a metà strada nel buio totale tra le fronde con scimmie ululanti e decine di occhi vitrei che spuntavano dai cespugli. Lo spettacolo dell’alba sulla jungla ce l’ho ancora stampato davanti agli occhi.

Tikal, Guatemala

 

Anche da padre cerco di mantenere vivo il mio spirito da esploratore che oggi si traduce in attività spavalde e impavide come andare in Val di Mello a fare un mini trekking con la Sofi e Andrea appena nato. Già solo preparare le valigie e/o prepararsi la mattina sono avventure, e anche lunghe e complicate. Per non parlare di una camminata di un’ora e mezza in un sentiero bellissimo con una pupetta sulle spalle e un cicciotto avvolto nella fascia di sua mamma. Il pranzo al rifugio però, è stato l’highlight con cambi pannolini in piedi, lancio di bicchieri vari e pacifiche aggressioni ai tavoli vicini.

Val di Mello

 

Capodanni – New York vs. Tel Aviv

Non che me ne sia mai fregato molto dell’ultimo giorno dell’anno, però mi è sempre piaciuto andare via e fare qualcosa di diverso in un paese straniero. Dopo una festa sopra un tetto a Varanasi e un giro dei templi a Takayama, abbiamo virato sul classico e ci siamo fatti una notte di danze sfrenate e ghiacciate a Central Park. Musica tamarra, maschere idiote in faccia e balli scatenati per far fronte ai -15° della Grande Mela. Il giorno prima e il giorno dopo 16 ore di fila in giro per la città senza fermarsi un attimo.

Capodanno, New York

 

L’anno scorso invece abbiamo fatto una scelta un po’ pazza e cioè andare in Israele con la Sofia di 15 mesi e Andrea di 7 mesi (ma ancora in pancia!). Per non farci mancare nulla e spendere meno siamo partiti il 31 Dicembre con un volo da Malpensa alle 7 del mattino. Arrivati a Tel Aviv abbiamo fatto un giretto in centro, ci siamo gustati un tramonto inaspettato in spiaggia e una cenetta tipica. Alle 21.51 ho spento la luce, buonanotte e buon anno a tutti!

Tel Aviv, Israele

 

Cambiano tempi, modi, luoghi, ma non lo spirito. Sempre curioso, sempre alla scoperta!



2 pensieri su “Da zaino in spalla a bimbi in spalla – Nuovi viaggi, stesso spirito

  1. Grande Francesco! 

    Mi ha fatto proprio piacere leggere questo post, dovevi vedermi, ero fissa a fare "sì" con la testa e a ridere! 

    Abbiamo un'altra cosa in comune oltre ai cambiamenti fatti nel modo di viaggiare: l'ultimo capodanno passato a letto! Ahah che gioventù! 

Lascia un commento