Da Canzo al Rifugio Terz’Alpe attraverso il sentiero “Spirito del Bosco”

 

Per chi come noi è sempre alla ricerca di una fuga dal cemento di Milano, le Prealpi della zona di Lecco sono una meta vicina, comoda, verdeggiante e con tante passeggiate e trekking a portata di tutti.

A neanche un’ora di macchina dal capoluogo lombardo, avrete un’ampia scelta tra laghi, boschi, scarpinate e pizzoccheri. Questa volta siamo tornati a Canzo, dove l’ultima volta che siamo saliti fino in cima ai suoi famosi corni eravamo ancora in due!

Il weekend scorso ci siamo dedicati alla scoperta di un percorso alternativo pensato specificatamente per i bambini: Il sentiero “Spirito del Bosco”. Questa è una via alternativa che collega i rifugi Prim’Alpe e Terz’Alpe tramite una passeggiata abbastanza semplice nel fitto della foresta lungo la quale si susseguono e si nascondono fiabesche sculture in legno.

Ma vediamo più in dettaglio tutto il percorso!

Da Canzo al Rifugio Terz’Alpe attraverso il sentiero “Spirito del Bosco”

Durata: 1 ora e mezza – due ore in base a quanto i bambini giocano nel bosco
Dislivello: 400 metri
Altitudine massima: 800 metri s.l.m.
Difficoltà: facile

Da Canzo seguite le indicazioni per Fonte Gajum e, se arrivate prima delle 10, potreste riuscire a parcheggiare proprio all’inizio del sentiero. In caso contrario, tornate in paese e sopportate una breve, ma ripida salita su asfalto.

Da qui partono numerosi sentieri di diverse lunghezze e difficoltà, voi prendete per lo Spirito del Bosco.

Incamminatevi per un largo sentiero lastricato di moderata pendenza e addentratevi nel bosco con la sua salvifica ombra. Dopo mezz’oretta scarsa si arriva al Rifugio Prim’Alpe dove troverete una fonte d’acqua e un bellissimo prato per riposarvi un po’, oltre a cibo e bevande all’interno.

Canzo, Lecco

 

Qui inizia il sentiero dello Spirito del Bosco segnalato da una grossa catasta di legno che delimita un ingresso suggestivo su cui un enorme ragno di legno vigila costantemente.

Ci si addentra nel fitto del bosco camminando sul crinale della montagna e quasi da subito cominciano strani e affascinanti incontri con gli abitanti di questo sentiero.
Libellule giganti, ponti di legno, piccoli elfi e animali utopici si celano più o meno velatamente tra le fronde e i cespugli rendendo la passeggiata una piccola caccia al tesoro che appassionerà i più piccoli.

Canzo, Lecco

 

Capanne, piccole casette, tunnel, staccionate, gnomi e ponti sospesi sono solo alcune delle meraviglie che si incontrano lungo la strada, tutto rigorosamente in legno perfettamente in armonia con l’ambiente circostante.

Canzo, Lecco

 

Il sentiero è un continuo saliscendi con alcuni tratti un po’ scivolosi, altri stretti e alcuni irti. Con bambini piccoli, direi sotto i tre anni, conviene portarsi uno zaino da trekking o un marsupio per evitare che si stanchino troppo e per superare i pezzi più ostici.

Come dicevo il percorso prevede salite e discese e alcuni cartelli un po’ ironici vi confonderanno, ma non vi preoccupate, è impossibile perdersi e qualunque direzione prenderete, arriverete a destinazione.

Canzo, Lecco

 

Questo tratto dura circa un’oretta a passo lento, molto di più se vi fermerete a giocare con i vostri bimbi!

Si arriva quindi al Rifugio Terz’Alpe, da dove parte l’ultima ripida sezione del sentiero per i Corni di Canzo. Questa volta ci siamo fermati qui perché onestamente con la Sofia che pesa 13kg sul groppone e uno zaino pieno di vestiti, acqua e attrezzature varie sulla pancia… di più non potevo fare.

Canzo, Lecco

 

Il ristorante del rifugio è molto carino, all’aperto ma racchiuso da una corte interna che ripara da vento e sole. Si mangia bene, si spende poco, ma vi consiglio di prenotare nei weekend quando fanno due turni alle 12 e alle 13.30. Se vi accontentate di mangiare dentro ci sono buone possibilità che troviate sempre un tavolo.

All’esterno ci sono un paio di asinelli, un pony, dei cavalli e soprattutto dei fantastici prati in salita dove stendersi e digerire la polenta e il vino rosso!

Ristorati e riposati si torna indietro. Per variare potete prendere la mulattiera principale che vi porterà fino al parcheggio. Sicuramente meno suggestiva è comunque molto piacevole e forse un pelino più semplice dell’andata.
 



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