di Gabriele Minghini
Sono un amante della bicicletta come mezzo di svago, ho visitato paesi vicini e lontani assaporando le loro bellezze, i loro costumi e, in particolare, il rapporto con le popolazioni locali. Esperienze che ti formano, ti arricchiscono dentro, ti fanno riflettere sulla tua vita e ti fanno crescere la voglia di scoprire e conoscere.
Secondo me, la bicicletta è il mezzo ecosostenibile per la conoscenza.
Oggi, la mia compagna di viaggio preferita è la mountain bike, seconda solo a mia moglie che, dopo tanti anni, ha finalmente cominciato a seguirmi in questi viaggi.
Essendo lei una principiante coriacea, abbiamo deciso di cominciare a scoprire e conoscere la nostra Italia e, considerato che tutte le informazioni la classificano come “Facile”, abbiamo scelto di affrontare la pista ciclabile dell’ex ferrovia Spoleto –Norcia.
La Spoleto – Norcia costruita nel 1926 e dismessa nel 1968, è un capolavoro di ingegneria ferroviaria, composta da 19 gallerie e 24 fra ponti e viadotti, con pendenze che non superano il 4,5 % nel rispetto delle potenzialità delle locomotive del tempo. Oggi, è stata riconvertita in pista ciclopedonale, un percorso immerso nella natura ideale per una gita di un giorno o due.
Si parte da Spoleto e subito si sale per 9 km fra macchie boschive e rocce fino ad arrivare al viadotto Cortaccione a 590 metri slm dal quale si apre una bellissima vista sulla vallata. Da qui si prosegue fino alla galleria Caprareccia 1936 metri di lunghezza e di buio totale!
Le luci -indispensabili- sulle bici ci aiutano ad affrontare questa prima galleria, che ci fa vivere un momento indescrivibile, ricco di incognite e timori, dove una luce fioca illumina a malapena pochi metri davanti a noi. In lontananza si intravede una piccola lucina, la classica “fine del tunnel”. Sembra lì, a poche pedalate, ma in realtà siamo solo a metà.. manca ancora un km.
Usciamo finalmente dalla galleria felici e sollevati e procediamo per 7 km in discesa fra boschi, gallerie con pietrame e squarci sulla vallata fino all’arrivo a Sant’ Anatolia di Narco. Costeggiamo la statale e il fiume e continuiamo per 35km di leggera salita.
Purtroppo nell’ultima parte, un tratto di 7 km ci obbliga a proseguire sulla statale SS 685 per poi rientrare a Serravalle seguendo il fiume Sordo e finalmente arriviamo a Norcia.
Il mio primo pensiero appena terminato il percorso è che sebbene sia classificato facile, in realtà serve un discreto allenamento! Nonostante questo è un’escursione che consiglio vivamente perché si pedala in un ambiente puro, tra i profumi del bosco, delle resine e delle ginestre, il rumore dell’acqua che ti accompagna, e paesaggi bellissimi che rigenerano lo spirito.
Una tappa obbligatoria a Norcia
Piccolo borgo racchiuso dalle mura, famosa per i prodotti di norceria (cinghiale e maiali, oltre al tartufo nero), diede i natali a San Benedetto. Sulla piazza principale dedicata al Santo si affacciano la chiesa di San Benedetto, il Palazzo Comunale con la Torre Campanaria, il Portico delle Misure e il Museo Civico.
Non solo bella, ma anche buona. La cucina norcina è un tripudio di sapori, una miscela di piatti e ghittonerie che vi creerà semplicemente l’imbarazzo della scelta. Io vi consiglio l’Osteria del Gobbo un piccolo locale che si affaccia sulla piazza principale e che propone piatti tipici, ma sapientemente rivisti e preparati come gli strangozzi del Gobbo, la Guanciola di vitello brasata e le pere al vino rosso.
Nei pressi di Norcia si trova Castelluccio di Norcia, località famosa per le lenticchie e la loro fioritura verso fine giugno/primi di luglio e per i magnifici Monti Sibillini che con i loro 2000 metri contribuiscono al paesaggio stupendo del circondario, vero paradiso per gli amanti di escursioni in mountain bike, a piedi e a cavallo.
Purtroppo non siamo riusciti a visitare anche Spoleto…motivo valido per ritornare, magari in un'altra stagione per visitare questi luoghi scoprendo nuove sfumature!