Di Emanuela Pasquariello
Barcellona è senza dubbio una meta che molti hanno avuto la possibilità di visitare. Nonostante sia difficilissimo concentrare in poche tappe la visita ad una città che offre davvero tanti luoghi speciali, per rilassarsi, per divertirsi, per viversi cultura e spettacolo e incontri in modo semplice e alla portata di tutti, vi propongo tre indirizzi che sono diventati per me passaggi irrinunciabili ad ogni volo che mi porta ad atterrare nella capitale catalana.
Tappa obbligata è immergersi nelle viuzze del Barrio del Raval, un labirinto a sinistra della Rambla principale risalendo dal mare verso P.za Catalunya per intenderci. Quartiere anticamente chiamato Chino, fino agli anni ’90 caratterizzato da edifici in totale abbandono, una sorta di ghetto che spesso ha sofferto di cattiva fama, zona fuori legge, pieno di delinquenti e prostitute in pieno centro, ora incredibilmente si è trasformato in un mix accattivante di antico e moderno, contrasti affascinati, ricco di identità multiculturale e meticcia. Si contano persone provenienti da circa 130 paesi differenti, soprattutto immigrati provenienti dall’Asia, in particolare Pakistan e Indonesia, che gestiscono le numerose botteghe di prodotti alimentari, aperte anche nei festivi.
Dall’inaugurazione nel 2000 della Rambla del Raval, dopo massicci e spesso demolitivi interventi di riqualificazione degli edifici circostanti, ha definitivamente acquisito status di quartiere alla moda, grazie alla numerosa offerta di negozi per tutti i gusti, e di locali dotati di terrazas, o sia tavoli e sedie nelle piazzette e sui marciapiedi dove è un piacere gustarsi una clara, una miscela di birra e limonata per non stonarsi troppo con li caldo, distanti dalla fiumana di turisti che affollano l’altra Rambla sicuramente più conosciuta come il Barrio Gotico, ma alla quale il Raval e la sua Rambla non hanno nulla da invidiare. Sulla Rambla del Raval inoltre si fa ben notare la presenza mastodontica della scultura del Gatto di Botero, e per citarli solamente a rendere meritevole il giro nel quartiere la presenza del MACBA, museo di arte contemporanea, il Centro Culturale CCCB e la Cineteca, inaugurata nel febbraio di quest’anno.
Spostandosi più a nord si raggiunge invece il Barrio Gracia, decisamente altro stile rispetto al precedente, ma i gusti non per forza devono cozzare. Dopo aver girovagato nelle piazzette, bevuta magari un’altra clara in P.za de la Virreina, per cena dovete assolutamente andare a mangiare al Samsara, Carrer de Terol, 6 tel 932853688, prenotazione indispensabile, chiuso la domenica. Non dovrete scegliere tra le classiche tapas spagnole, bensì tutto una sorpresa con il menù scritto sulla parete. Periodicamente ne sperimento di nuove, una ricerca creativa ed eclettica di sapori arabi, mediterranei, asiatici che le papille rare volte hanno la possibilità di provare. Il posto è, diciamo, carino, l’arredamento abbastanza consumato, trascurato e trascurabile, ma quello che può mettere insieme il cuoco, le cui ricette sono segretissime, non provate manco a chiedergliele, ha davvero qualcosa di straordinario. Senza tralasciare che il prezzo è in contrasto con la qualità.
Se invece siete per le classiche tapas, mi limiterò a segnalarvi Jaica, Carrer Ginebra,13, nel Barrio Barceloneta, nei dintorni della spiaggia, su tutte le guide e stragettonato dai turisti, per questo pure affollatissimo e vivace, ma a ragione meritevole di un assaggio perché offre tra le migliori tapas, la maggior parte a base di pesce.
Infine vi racconto come ho trascorso la mia ultima recente vacanza di una settimana a Barcellona: ho frequentato un corso di ceramica presso un laboratorio davvero ben organizzato che di recente si è spostato in un quartiere più periferico, il Barrio Poble Nou, a est della città, vicino alla fermata della Metro Glories, linea rossa, o Bogatell, linea gialla. E’ una zona decisamente più popolare e industriale, comunque a pochi isolati a piedi dalla spiaggia, interessante perché si osservano molte vecchie fabbriche tessili ed ex cantieri navali ristrutturati e diventati officine meccaniche o sedi delle più note concessionarie di auto, parte di un progetto di sviluppo comunale urbano e sociale che va sotto il nome di “distrito 22”.
Vicinissima al laboratorio artistico, ben visibile dalle sue finestre svetta la Torre Agbar (Agua Barcelona, in quanto di proprietà della compagnia che distribuisce e controlla l’acqua sul territorio nazionale). Per fare una visita al laboratorio di ceramica consultate www.eltornbarcelona.com. Certo deve piacervi l’idea della lavorazione dell’argilla al tornio, o interessarvi un corso di scultura o pittura. Il clima per quanto si tratti di hobbies è professionale. Gli insegnanti sono molto competenti, oltre che dotati di una simpatia e pazienza non comune. Resta poco tempo per le chiacchiere durante il corso, ma il clima che si respira è davvero divertente. Può essere infatti un modo per trascorrere un soggiorno a Barcellona in maniera diversa.
Infine per collegarmi all’interesse per la ceramica e per deformazione professionale lavorando in realtà in ambito ospedaliero, non posso fare a meno di concludere con un saltino anche veloce all’Hospital de la Santa Creu i Sant Pau, fermata della metro “Hospital de Sant Pau”, linea blu (L5) oppure “Guinardó”, linea gialla (L4), nel Barrio Eixample. Si tratta di una meta praticamente ignorata nonostante dal 1997 sia entrato nel protettorato dell’Unesco come patrimonio dell’Umanità perché esempio di straordinaria maestria, anche ceramista nei numerosi dettagli dell’edificio. L’Hospital de Sant Pau è un bellissimo complesso costruito tra 1901 e il 1930. Il progetto è dell’architetto locale Lluís Domènech i Muntaner, lo stesso del Palau della Musica, artista contemporaneo di Gaudì. Tutt’oggi opera ancora come ospedale, con tanto di pazienti che passeggiano nel cortile, anche se da qualche anno, data la magnificenza è stato proposto di convertirlo a museo.
Un pensiero su “Barcellona in 3 indirizzi”
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
Il Samsara! Che posticino incredibile… Ricordo la mia esperienza culinaria in questo tapas bar, impossibile dimenticare le bolas.. Deliziose palline di pasta ripiene di gelato al cioccolato! davvero imperdibili!